Con mobilizzazione passiva intendiamo tutti quei movimenti eseguiti in qualunque parte del corpo del paziente da parte di un fisioterapista (solitamente viene incluso in questa categoria anche il movimento passivo continuo eseguito da una macchina sul paziente, come il kinetec).
La ricerca scientifica ha evidenziato come il movimento precoce, in seguito ad una lesione, sembra essere necessario per ottenere la migliore guarigione possibile (Butler, 2000). Molto spesso i pazienti sono restii a muoversi dopo un trauma o un’operazione o al contrario lo fanno in maniera eccessiva, l’impiego precoce di un delicato movimento passivo è dunque il mezzo ideale per garantire un idoneo ambiente per la guarigione del tessuto. Infatti, con tecniche specifiche di mobilizzazione e trazione, a velocità ed ampiezza opportune, si può mantenere una nutrizione ed un’attività metabolica adeguata dei tessuti molli (Salter 1989).
Uno degli scopi principali è quello però di migliorare l’escursione e ottenere il recupero funzionale dell’articolazione o delle articolazioni che hanno subito il danno e si presentano rigide e dolenti. Un ulteriore effetto della mobilizzazione avviene a livello del sistema nervoso autonomo migliorando la sua funzionalità, influenzando positivamente anche la risposta infiammatoria alla lesione.
Con mobilizzazione attiva-assistita si intende una partecipazione parziale del paziente nell’esecuzione del movimento effettuato dal terapista. Nelle fasi iniziali capita che non si riesca ad effettuare il movimento in maniera completa per una mancanza di forza muscolare, per un deficit di mobilità articolare o per un meccanismo di protezione dal dolore. Il terapista aiuta così il soggetto ad eseguire il movimento.
Nella mobilizzazione attiva si richiede invece un impegno totale al paziente. Verranno effettuate resistenze manuali secondo direzioni, velocità e ampiezze articolari differenti, seguendo la guida vocale del terapista (per esempio tecniche di PNF). L’obiettivo è quello di migliorare quindi forza, resistenza e coordinazione neuromuscolare.